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MAURICE RAVEL
1875 - 1937


Maurice Ravel nacque nel 1875 a Ciboure nei pressi di Biarritz, ai confini con la Spagna. All'età di sette anni iniziò a suonare il piano incoraggiato dei genitori che lo iscrissero al Conservatorio di Parigi consentendogli di studiare per quattordici anni sotto la direzione Gabriel Fauré. Terminati gli studi nel 1905, Ravel aveva già scritto alcune delle sue composizioni più significative, tra le quali 

Habanera per due pianoforti e la Pavane pour une infante défunte. Nel 1901 si classificò secondo al Prix de Rome, ma nei due anni seguenti si ripresentò al concorso senza tuttavia esservi ammesso. L'episodio provocò feroci polemiche, data la notorietà già raggiunta da Ravel, ritenuto tuttavia dalla critica del tempo un epigono di Debussy: un equivoco che lo accompagnerà per molti anni.
In realtà, sebbene influenzato dall’opera di Debussy, il mondo musicale di Ravel si delineò ben presto in netta opposizione con l’impressionismo debussiano. Nel 1906 terminò la 
Rapsodie Espagnola per orchestra e nel 1908 scrisse i due gioielli pianistici Gaspard de la nuit e Ma mère l’Oye. Sino al 1914 la sua attività continuò molto intensa: mentre collaborava come critico musicale a giornali e riviste, compose una delle sue opere più importanti, i Trois poèmes de Mallarmé (1913). 

La grande guerra gettò Ravel in un profondo turbamento: chiese di essere arruolato come autista nell’esercito francese. Nel 1916 fu tuttavia congedato per la sua debole costituzione fisica. Tornato a Parigi, riprese a comporre portando a termine 
Le tombeau de Couperin (1917) e recuperando un vecchio progetto, il poema coreografico La Valse, una delle più raffinate tra le sue partiture. Scomparso Debussy nel 1918, Ravel era ormai riconosciuto come il più grande compositore francese vivente e veniva invitato all’estero anche come pianista e direttore d’orchestra delle sue opere. Nel 1922 fu a Londra e Venezia, nel 1926 in Scandinavia e Inghilterra e nel 1928 in Canada e Stati Uniti, dove, tra l’altro, incontrò G. Gershwin.

L'interesse per la musica spagnola portò intanto Ravel a tentare un affresco in cui un ritmo costante e monotono viene scelto come base strutturale per una raffinata varietà timbrica degli strumenti: nasceva il 
Bolero (1928), che divenne in breve tempo uno dei brani più popolari del Novecento. Nel 1931 videro la luce due capolavori assoluti: il Concerto pour la main gauche e il Concerto in sol. A partire da quel periodo, tuttavia, il musicista fu tormentato da crescenti disturbi cerebrali, conseguenze di un incidente automobilistico, che si aggravarono significativamente nel 1933. Nel dicembre del 1937, dopo molte esitazioni, decise di sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico, spegnendosi tuttavia pochi giorni dopo. Tra i suoi allievi si ricordano Maurice Delage e Ralph Vaughan Williams.

LA SCELTA DEI BRANI

Bolero

La composizione, commissionata dalla celebre ballerina russa Ida Rubestain, poggia su un ritmo ostinato di danza spagnola ed è costruita su due sole frasi musicali ripetute con ossessionante immobilità di melodia e tonalità. Il Bolero andò in scena a Parigi nel novembre 1928 e, malgrado la provocatorietà del balletto, ottenne un clamoroso successo. Ravel precisò: “Tanto il tema quanto l'accompagnamento sono di mia invenzione, benché abbiano entrambi un carattere spagnoleggiante. Ho sempre avuto un debole per tutto ciò che riguarda la Spagna. In effetti sono nato vicino al confine, e poi c'è un'altra ragione: i miei genitori si sono conosciuti a Madrid”.

Ma mère l’Oye
Raccolta di “cinque pezzi infantili”, la versione orchestrale composta nel 1911 si è guadagnata una fama intramontabile. Tuttavia la versione originale è quella per pianoforte a quattro mani pubblicata nel 1910 ed è dedicata a Mimie e Jean, figli dei signori Godebski, intimi amici di Ravel. La raccolta trasse l’ispirazione da alcune fiabe francesi del XVII secolo. In una lettera indirizzata alla giovanissima Jeanne Leleu, prima interprete della raccolta, Ravel scrisse: “Mille volte grazie per la vostra esecuzione infantile e spiritosa di Ma mere l'Oye, e credete, signorina, ai sentimenti di riconoscenza del vostro devoto Maurice Ravel.”

I
ntroduction et Allegro
Introduction et allegro per arpa, flauto, clarinetto e quartetto d’archi fu composta molto velocemente nel giugno del 1905. La ditta Erad aveva commissionato il lavoro a Ravel per sostenere le vendite di una nuovo modello di arpa con pedale. L’opera è considerata a torto una produzione minore del compositore francese. Ravel scrisse in una delle sue lettere: “Sono stato terribilmente occupato per un po’ di giorni prima della mia partenza a causa di un brano per arpa commissionatomi dalla ditta Erad. Una settimana di frenetico lavoro e tre notti in bianco mi hanno permesso di terminarla, nella buona o cattiva sorte”.

Rapsodie Espagnole
La prima versione della Rapsodia per due pianoforti fu composta durante l’estate del 1907, rapidamente seguita da una celebre trascrizione per orchestra. L’opera riflette la profonda influenza dell’eredità musicale spagnola che gli fu trasmessa dalla madre di origini basche. Parlando di Habanera, scritta originariamente per due pianoforti nel 1895, Ravel precisò: “Ritengo che quest'opera contenga in embrione diversi elementi che sarebbero apparsi predominanti nelle mie composizioni successive.” 

La Valse
Questo “poema coreografico”, commissionato in origine da Sergej Diaghilev, fu composto tra il dicembre del 1919 e l’aprile del 1920. La prima versione per pianoforte a due mani fu ben presto sostituita da una seconda versione per due pianoforti, accuratamente elaborata; di quest’ultima fu effettuata la trascrizione orchestrale che ha reso celebre l’opera. Dal soggetto di Ravel per il balletto si legge: "Nubi turbinose lasciano intravedere, a squarci, coppie che danzano il valzer. A poco a poco le nubi si dissolvono: si ravvisa una sala immensa, popolata d'una folla vorticante. La scena si fa via via più nitida. Al fortissimo brilla improvvisa la luce dei lampadari. Una corte imperiale, 1855 circa".


 

Ravel 2 by A. Stella and G. Tomassi

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